Natura pievese: numero di gennaio 2025

Mentre il bosco riposa l'uomo deve fare alcuni interventi di manutenzione. Piante e animali sopravvivono in attesa della rinascita primaverile

Data :

10 gennaio 2025

Natura pievese: numero di gennaio 2025
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Descrizione

NATURA PIEVESE – gennaio 2025

a cura di Graziano Cireddu*

Il bosco in inverno riposa e si prepara alla ripresa primaverile. Una fase importante, durante la quale il freddo protegge più che danneggiare la vegetazione. Se poi non si presenta a livelli record, come sta accedendo in questo primo mese dell’anno, anche la flora della nostra Oasi ringrazia e rimane in fiduciosa quiescenza in attesa del prossimo risveglio.

Certo, un piccolo aiuto giova, anzi nel nostro caso è necessario. Già, perché mentre nei grandi boschi l’equilibrio si mantiene da sé in quanto più forte è l’intero ecosistema, su una superficie così piccola come quella del Tolcinasco anche un solo problema, come la caduta di un albero, potrebbe avere ripercussioni importanti sull’insieme. Per questo in inverno, durante la quiescenza delle piante, vengono quasi sempre programmate complesse attività di riequilibrio forestale: un’operazione che prende il nome di “governo del bosco”. Vediamo nel dettaglio in che cosa consiste:

1 - taglio di una parte delle essenze morte o ammalorate e a rischio di crollo, in particolare lungo i sentieri. Se sono troppe, le piante morte possono essere pericolose o veicolo di infezioni fungine per altre e quindi possono aggravare la situazione.

2- controllo di edera e rovo in quanto la loro sorprendente vitalità va a scapito delle essenze più nobili. L'edera si appoggia all'albero ospite, e nel suo sforzo di raggiungere la sommità arriva a ricoprirlo per intero impedendone la fotosintesi clorofilliana e causandone la morte. Anche il rovo è estremamente invasivo e sottrae spazio ad altre piante. Poi ce ne sono altre, come il bambù, ma le prime due sono di sicuro quelle da tenere più a bada.

2 - messa a dimora di piantine forestali che sostituiscono quelle ammalorate. Nei prossimi numeri approfondiremo questo argomento con qualche nozione di geobotanica.
Nel frattempo vi ricordiamo che sta per cominciare il corso sulla “Natura Pievese”, sette lezioni dal 22 gennaio al 5 marzo su flora, fauna, insetti, e una sezione speciale sugli animali selvatici. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 gennaio, basta inviare l’apposito modulo, compilato e firmato a ecologiacommercio@comune.pieveemanuele.mi.it
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Infine, a proposito di fauna, ricordiamo brevemente quanto spiegato un anno fa, dalle colonne di questa rubrica, su animali che vanno in letargo (che hanno più
chances di cavarsela fino alla primavera) e quelli che sopravvivono scavando tane, coprendosi di foglie e erba, nutrendosi di vermi e larve oppure cercando avanzi di cibo ai confini del loro bosco, nel territorio dell’uomo. I primi sono soprattutto i rettili, animali a sangue freddo e dunque in grado di regolare la propria temperatura corporea. Fra gli altri ci sono i conigli o altri roditori. Infine abbiamo gli aironi o altri volatili, che hanno rinunciato ad emigrare in Africa e preferiscono “arrangiarsi” dalle nostre parti. Vai su Natura Pievese di Gennaio 2024.

* Graziano Cireddu è laureato in Scienze naturali a Pavia e in Scienze ambientali a Genova. È Vice-presidente del Comitato di Coordinamento della Protezione Civile – provincia di Milano.

Foto:
@ Maria Grazia Frisone
@Archivio Adobe Stock

Ultimo aggiornamento: 14 gennaio 2025, 09:21

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