Strage Rocca Susella: le celebrazioni in memoria del partigiano Luigi Gemelli

Il sindaco Pierluigi Costanzo: "Noi, custodi di quanto accadde 80 anni fa"

Data :

30 settembre 2024

Strage Rocca Susella: le celebrazioni in memoria del partigiano Luigi Gemelli
Municipium

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Il Sindaco Costanzo ha partecipato la scorsa domenica alla manifestazione organizzata da Anpi di Opera in occasione dell'80° anniversario (20 settembre 1944) della strage nazifascista di Chiusani di Rocca Susella, nell'Oltrepo Pavese, dove tra gli altri cadde il "ragazzo Partigiano" Luigi Gemelli. A lui è andato l'omaggio dei Comuni di Pieve Emanuele, Opera e Locate. Alla cerimonia erano presenti inoltre, tra gli altri, rappresentanti dell'Amministrazione comunale di Rocca Susella, ANPI di Voghera e Comitato Provinciale ANPI di Pavia.
Con il Sindaco anche Lino Gandini con il quale ogni anno in occasione del 25 aprile il Comune di Pieve Emanuele organizza la commemorazione del partigiano Gemelli a Rocca Susella e Lino Sturla 102 anni, memoria storica del posto che ci ha fornito la sua preziosa testimonianza.
Qui di seguito il discorso del Sindaco Costanzo:
"Buongiorno a tutti e innanzitutto grazie ad Anpi Opera per averci invitato a questo importantissimo momento e all’amministrazione di Rocca Susella. Un saluto anche ai rappresentanti della Sezione ANPI di Voghera e del Comitato Provinciale ANPI di Pavia.
Tradizionalmente una rappresentanza di istituzioni e cittadini del Comune di Pieve Emanuele si reca in questo posto in occasione di ogni 25 aprile, perché Luigi Gemelli è per noi il simbolo della lotta partigiana e ogni anno ricordiamo il suo nome e quello di altri nostri ragazzi caduti per mano del nazifascismo. A lui dedichiamo ogni anno la massima benemerenza civica di Pieve Emanuele perché lo riteniamo un esempio ancora validissimo da trasmettere ai nostri ragazzi, per integrità, coraggio e attaccamento ai valori fondamentali della democrazia. Quando 80 anni fa Luigi veniva barbaramente assassinato in questo luogo non aveva neanche vent'anni: pensavo che se non ci fosse stato questo drammatico epilogo, Luigi avrebbe potuto essere uno dei tanti testimoni diretti di quel periodo buio che ha attraversato il nostro paese, avrebbe potuto raccontare ai nostri ragazzi che cosa aveva significato vivere sotto il fascismo, che cosa aveva voluto dire perdere la libertà e combattere per riconquistarla. Invece la storia ha voluto che diventassimo noi i custodi di quanto gli è accaduto, a noi è stato affidato il delicato e importantissimo compito di tramandare i soprusi e le ingiustizie, le violenze, l’oppressione e le persecuzioni dell’epoca più buia dell’Italia moderna: è una enorme responsabilità, perché la capacità di far percepire ai nostri ragazzi quel passato darà loro gli strumenti giusti per disegnare il futuro, il loro e quello di tutti.
Luigi Gemelli era un ragazzo semplice come tanti che viveva tra Pieve Emanuele Locate e Opera, la sua figura ci permette di sentirci più vicini a quel pezzo di storia. Colui che ha subìto questo destino terribile era un ragazzo come tanti e per quello è fondamentale raccontarlo ai nostri concittadini, perché il suo vissuto esce dai libri di storia e rivive tutti i giorni tra le nostre campagne e sulle strade che sono quelle che ancora oggi percorriamo. Il ricordo di Luigi Gemelli ci dà l’occasione di raccontare di cosa è stato capace il fascismo, un ideologia che sempre di più si allontana nel tempo e nei ricordi. Ne abbiamo un forte bisogno perché l’attualità nazionale e internazionale ci insegna che quella mentalità, quell’approccio politico non sono morti con la fine della seconda guerra mondiale, ma drammaticamente riescono ancora oggi a trovare il modo di germogliare.
Qui 80 anni fa è scorso tanto sangue, sangue di ragazzi innocenti, giovani che avevano la sola “colpa” di provare a difendere il proprio futuro e quello delle generazioni a venire: non dimenticheremo il vostro sacrificio e lo onoreremo conservando e tramandando la memoria della vostra lotta. Ci impegneremo a fare in modo che dopo di noi si continui a ricordarvi: per i prossimi 80 anni e oltre. 
Viva l’Italia antifascista, libera e democratica".

 

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Ultimo aggiornamento: 3 ottobre 2024, 15:52

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