Descrizione
La natura in questo mese raggiunge una specie di "stabilità esplosiva": piante e animali sono al massimo della loro vitalità.
Tutti concorrono a un equibilibrio perfetto, ciscuno con le proprie attività, ruoli e funzioni "sociali", compresa quella di fornire nutrimento ad altre specie.
Ecco a voi altri saporiti assaggi di sana cultura ambientale. Buona lettura!
(Le foto sono tutte di Maria Grazia Frisone)
a cura di Graziano Cireddu*
Il mese di giugno può essere certamente definito come il mese della maturità naturalistica, almeno nei nostri territori ed alle nostre latitudini.
Le fioriture all’oasi - e non solo lì - sono particolarmente abbondanti e profumate, come quella dei tigli, diffusi un po’ dappertutto, dei gigli di S. Giovanni e di S. Antonio e dei caprifogli. Per non parlare di quelle piante che prolungano per mesi le loro infiorescenze.
Cominciano anche ad esservi frutti abbondati e gustosi per i nostri animali come le more del gelso, ciliegie ed amarene.
Il frutteto storico continuerà a produrre buon cibo fino all’autunno: speriamo che quest’anno si possa aggiungere anche l’uva che in passato è stata falcidiata dai parassiti! Sarà opportuno descrivere meglio nei prossimi numeri la consistenza e l’importanza di frutteti.
Per quanto riguarda gli aironi, i piccoli sono nati e i genitori hanno il loro bel da fare per nutrirli e per addestrarli al volo, perché una caduta dall’albero è sempre fatale.
Lo scorso mese avevamo accennato alle gazze ladre, e a questo punto è opportuno accennare ai corvidi in generale ed alla loro funzione nell’ecosistema. Di questa numerosa famiglia vivono da noi la bellissima ghiandaia, in un numero limitato di esemplari, mentre numerose sono le gazze ladre dalla bellissima livrea. Sono animali estremamente intelligenti e con forti capacità predatorie.
Sempre più numerose sono poi le cornacchie grigie che non hanno di fatto competitori, e a questo (oltre che alle abitudini alimentari poco esigenti) devono la loro longevità.
Concludiamo questa rassegna con i corvi, che non sono né rari, né numerosi. Si distinguono dalle cornacchie per il piumaggio completamente nero. Sono tra gli uccelli più intelligenti presenti sulla faccia della terra. Alcune specie mantengono abitudini migratorie.
Ma perché la famiglia dei corvidi è così importante? Certamente il ruolo ecologico che svolgono è particolarmente interessante ma è il ruolo di spazzini che li rende essenziali per sgombrare il territorio da materiali putrescibili.
Altra presenza significativa in questo periodo ed anche piuttosto abbondante è quella dei conigli selvatici, presenti a centinaia. Con la scomparsa della caccia nei nostri comuni la loro regolazione è affidata ai predatori e alla mixomatosi: una malattia endemica capace di dimezzarne il numero fra settembre e ottobre di ogni anno. Triste destino essere colazione pranzo e cena di rapaci, volpi e perfino gatti…
ma questo fa parte degli equilibri stabiliti da madre natura.
Presto parleremo anche di lepri e minilepri.
Al prossimo numero!
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* Graziano Cireddu è laureato in Scienze naturali a Pavia e in Scienze ambientali a Genova. È Vice-presidente del Comitato di Coordinamento della Protezione Civile – Provincia di Milano.
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Ultimo aggiornamento: 9 giugno 2023, 13:42