Descrizione
La rubrica "Natura Pievese", curata da Graziano Cireddu* dedica il mese di agosto agli itinerari naturalistici. Particolare attenzione a more, rondini e balestrucci.
“Domenica d’agosto che caldo fa...” cantava Bobby Solo.
Le previsioni sul gran caldo di fine luglio sono state confermate in pieno e sembra che anche questo inizio di agosto sia con questa tendenza. Quindi per il momento abbiamo tanto sole mentre le piogge sono scomparse. Per fortuna, contrariamente alle regioni meridionali, nel nord dell’Italia le riserve idriche sono molto più abbondanti.
Rispetto ai mesi passati l’Oasi non presenta novità o trasformazioni degne di nota. A chi abbia voglia in ogni caso di immergersi nella natura sfruttando le ore più fresche del mattino e della sera, suggeriamo tre piccoli itinerari:
1) chi può prenda la bici e percorra le strade poderali che circondano le risaie pievesi. Non resterà deluso nel vedere quanti aironi e altri uccelli come gli ibis utilizzano tali aree come luogo di pesca e caccia di insetti ma anche rane, rettili ecc.
Particolarmente suggestivo è vedere le sole teste degli aironi che spuntano curiose dai verdi steli del riso.
2) le cascine pievesi: il giro permette di contemplare, oltre a tutto il resto, la presenza delle rondini e dei loro nidi; ce ne sono a decine, più che altro balestrucci (più resistenti alle migrazioni autunnali, delle quali parleremo). Queste specie costruiscono i caratteristici nidi di fango e paglia (a coppa aperta quelli delle rondini, chiusi con un foro quelli dei balestrucci) sotto gli spioventi dei tetti, sotto ai porticati, sotto i ponti. Ma amano in particolare le stalle, nelle quali la presenza del bestiame favorisce l’abbondanza di insetti, di cui sono ghiotte.
Soprattutto nelle ore serali è molto bello contemplare i loro voli di gruppo e la loro caccia ai piccoli insetti, comportamento particolarmente gradito all’uomo e che li rende utilissimi.
3) È il periodo delle more, il frutto buonissimo del rovo.
Si tratta di una diffusissima pianta autoctona, che pur essendo invasiva, ci ricompensa in questo periodo della sua invasività e fino agli inizi di settembre con i suoi deliziosi e ricercati frutti che crescono sugli esemplari più maturi.
Non solo: la grande utilità di queste piante sta anche nella loro resistenza e nella capacità di colonizzare aree devastate da incendi, tagli boschivi ed altro e contribuire a riportarle a bosco.
Al prossimo numero.
Graziano Cireddu è laureato in Scienze naturali a Pavia e in Scienze ambientali a Genova. Fino a giugno 2022 è stato Responsabile dell’Area Ambiente del Comune di Pieve Emanuele. Oggi è Vice-presidente del Comitato di Coordinamento della Protezione Civile – Provincia di Milano.
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Foto di Maria Grazia Frisone
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Ultimo aggiornamento: 9 ottobre 2024, 13:12